QUANDO SI VIAGGIA IN MOUNTAIN
BIKE
"Viaggiatore: colui che transita
lungo la via.
Turista: da tour, farsi un giro.
Le parole non nascono per caso."
La Mountain Bike è il fuoristrada delle
biciclette: ci permette di andare praticamente
ovunque a un ritmo umano.
Molti pensano di non avere l'allenamento necessario
ad attraversare, per esempio, il deserto occidentale
egiziano in bici.
E invece non è così.
Noi di Azalay lo abbiamo fatto tante volte e non
siamo dei campioni: bastano prudenza, entusiasmo,
qualche scampagnata in bici prima di partire per
prendere confidenza con il mezzo, passione per
il viaggio e un po' di tempo in più rispetto
agli itinerari classici, tre o quattro settimane
a disposizione, per esempio.
I consigli sono quelli di sempre, quelli dispensati
fino a qui oltre alla raccomandazione di stare
ancora più leggeri, utilizzando le borse
da bici caricate sul portapacchi posteriore (
4-6 litri di acqua a testa al giorno da bere addizionata
di sali minerali disciolti nella borraccia sin
dal mattino), e non dimenticare le carte geografiche
da inserire nel marsupio del manubrio.
Uno zainetto leggero sulle spalle non fa male
a nessuno, due chili al massimo, per l'attrezzatura
fotografica.
Il deserto in bici si affronta d'inverno, pedalando
dal mattino presto fino alle undici e nel pomeriggio
fino al tramonto.
Le soste vanno programmate.
Nel Sahara egiziano ogni 200 chilometri c'è
un posto di polizia, dove una volta superato il
primo stupore saranno ospitalissimi.
Parmigiano e cioccolato sono grandi e indispensabili
energetici.
Di notte fa molto freddo, la sabbia è gelata.
La tenda igloo da due, caricata sul portapacchi
insieme al tappetino di gomma arrotolato, è
indispensabile quanto il sacco a pelo termico.
Il tutto non pesa più di 3 kg.
Non si dovrebbero fare più di 80-100 km
al giorno, per godersi il viaggio.
Servono carta di giornale e fiammiferi lunghi
da caminetto per accendere il fuoco la sera, attenzione:
fuoco e odore del cibo attirano il fennec, una
piccola, furba e velocissima volpe che vi ruberà
pane parmigiano e cioccolato di notte se non
li sistemate dentro la tenda con voi. Sa arrampicarsi
sulle bici, che avrete appoggiato una sull'altra,
quindi lasciate fuori solo le scarpe: al mattino
prima di indossarle controllate sempre con un
bastone e a vista che qualche animaletto non ne
abbia fatto il proprio rifugio notturno.
Le soste per il pranzo andrebbero fatte all'ombra
di palme o di rocce, o nei pressi di un centro
abitato.
Prima di accamparsi in un'oasi è sempre
bene chiedere il permesso: normalmente l'ospitalità
di chi vive ai margini del deserto riserva meravigliose
sorprese, soprattutto a viaggiatori apparentemente
indifesi e un po' più vulnerabili degli
automobilisti
Azalay, comunque e dovunque, è con voi
da adesso: non vi faremo mancare proprio nulla.
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